Corso Protesi Fissa ad Ancoraggio Implantare
- Posted by gestore
- On 18 Ottobre 2019
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Oggi le innovazioni tecnologiche in campo odontoiatrico sono molto frequenti ed in special modo in implantologia.
Allo stesso tempo per la comunità medica aggiornarsi frequentemente tramite corsi di formazione in protesi fissa ed in implanto-protesi è divenuta ormai un’esigenza primaria. Una delle prime preoccupazioni dei clinici infatti sono le infezioni a carico del sistema di supporto implantare, anch’esse aumentate esponenzialmente negli anni a seguito dell’aumento dell’uso dei dispositivi implantari, ma i protocolli di cura non sono ancora purtroppo univoci cosi come i risultati.
Frequentare un corso di protesi fissa ad ancoraggio implantare rappresenta oggi per gli odontoiatri e gli odontotecnici una tappa fondamentale per garantire l’eccellenza e diminuire i rischi correlati per il paziente.
La ragione per cui il numero dei corsi di formazione in protesi fissa su impianti è in crescita è dovuta alle numerose scoperte scientifiche nell’intento di diminuire i rischi a cui sono esposti i pazienti.
I corsi verticali in odontoiatria specialistica rappresentano l’unico strumento valido per offrire ottime performance e ridurre l’invasività dell’intervento, apportando notevoli benefici sia per il paziente sia il professionista in termini di successo.
La ricerca di un corso di protesi fissa su impianti, tuttavia, può essere dispendiosa in termini di tempo ed energia, considerata l’ampia offerta proposta sul mercato. I criteri secondo i quali si può discernere tra i diversi corsi di odontoiatria – indipendentemente dalla loro durata che può essere annuale oppure concentrarsi nell’arco di pochi giorni – devono riguardare in primo luogo gli obiettivi che esso si propone di raggiungere.
E’ infatti indispensabile che un corso di protesi fisse su impianti includa utili soluzioni per la pianificazione e l’applicazione delle nuove competenze apprese, nonché nozioni e strumenti per la valutazione e la gestione di eventuali complicanze in ambito tecnico e medico, pre e post intervento. E’ premura del professionista, dopo esser stato adeguatamente istruito, dotarsi dell’attrezzatura medico-sanitaria necessaria ad offrire ai propri pazienti una esperienza medica che va di pari passo con il progresso scientifico.
Le ben note perimplantiti -l’infiammazione del tessuto di supporto implantare- che sorgono con l’instaurarsi di un infiltrato infiammatorio intorno all’impianto appunto, rappresentano la principale minaccia per un intervento chirurgico in tale ambito. Non è dunque insolito che un corso di protesi fissa su impianti oggigiorno si articoli intorno a un’indagine approfondita sulle cause, la prevenzione e la cura di questo processo infiammatorio che minaccia la stabilità dell’intero sistema implanto-protesico fino alla perdita dell’impianto.
È competenza dei medici odontoiatri e degli odontotecnici assicurarne standard lavorativi qualitativamente alti, che perdurino nel tempo e che offrano dei risultati ottimali in termini di comfort ed estetica. A tal proposito è necessario integrare nel proprio bagaglio professionale nuove competenze, frutto della continua ricerca e ottimizzazione di materiali, procedure mediche e tecnologie digitali ausiliarie, al fine di ridurre l’incidenza di complicanze nel breve, ma soprattutto nel lungo termine.
L’esame radiografico è uno dei test principali ed essenziale per rilevare e monitorare la perimplantite. Per sfruttarne tutta la potenzialità diagnostica è importante sapere quale tecnica usare e quando usarla, oltre a conoscerne i limiti.
Immagine di inserimento implantare multiplo con presenza di immagine radiografica che evidenzia un processo di rimodellamento osseo, identificabile in perimplantite.
Lo scopo è quello di registrare l’altezza iniziale della cresta ossea interprossimale da un punto stabile nel tempo (spalla dell’impianto) e utilizzare questa distanza per monitorare le alterazioni ossee nel corso del tempo.
Gli studi longitudinali hanno dimostrato che l’inserimento della protesi è il momento ideale per misurare i punti di repere iniziali. Tuttavia, per gli impianti a carico immediato (protesi immediata) questa tempistica sarebbe prematura perché non si è ancora verificato il rimodellamento fisiologico dei tessuti in risposta all’inserimento degli impianti. La frequenza consigliata è di una volta all’anno. Tuttavia, gli studi di follow-up hanno anche indicato che i pazienti con profondità di sondaggio maggiori di 5 mm hanno un rischio aumentato di perdita ossea quando è presente sanguinamento al sondaggio. In questi casi, quindi, le radiografie devono essere eseguite più frequentemente, cosi come il sondaggio clinico.
Gli studi sperimentali hanno rilevato che è estremamente importante eseguire radiografie periapicali parallelamente all’asse dell’impianto (ovvero perpendicolarmente al fascio di raggi x) perché le deviazioni superiori a 10 gradi possono rendere l’immagine non identificabile.
Recentemente è stato proposto un metodo semplice ma efficace per monitorare la stabilità a lungo termine dell’impianto dentale; l’HBS (Horizontal Bone Sounding) si colloca nella fase di valutazione della cresta ossea intorno all’impianto che, in aggiunta alle radiografie endorali divenute da anni di uso consolidato, , si pone come tecnica che permette di visualizzare l’osso buccale, con l’ulteriore pregio di poter effettuare delle visite di controllo periodiche a intervalli anche lontani fra loro, senza ricorrere a tecniche invasive che possano stressare la gengiva e creare disagio al paziente.
Immagine clinica e radiografica dell’esame Horizontal Bone Sounding che certifica tridimensionalmente la presenza dell’osso corticale intorno all’impianto. La Rx certifica l’efficacia del Platform Switching nella preservazione dell’osso crestale.
Il sondaggio orizzontale, tuttavia, rientra in una delle nuove procedure messe a punto volte a favorire un miglior controllo dell’apparato dentale. Non si possono trascurare inoltre i passi da gigante e i progressi riguardanti i materiali di nuova generazione, rivolti verso una duttilità e resistenza sempre più affine al proprio impiego in campo odontoiatrico.
Oltre che necessario, risulta in primo luogo quindi doveroso per tutti i professionisti del settore, sia medici odontoiatri che odontotecnici, comprendere l’utilità reale di un corso di formazione in protesi fissa, ottimizzando le proprie competenze, al fine di raggiungere con successo l’obiettivo finale ovvero, soddisfare le necessità psico-sociali del paziente mediante un “nuovo” sorriso.
Prevenzione
In ultima analisi come per qualunque malattia, la prevenzione è la migliore forma di trattamento. Preme ricordare che il monitoraggio richiede la programmazione di appuntamenti periodici per una rivalutazione metodica della situazione allo scopo di definire, se necessario, un trattamento personalizzato e sistematico in base alle condizioni cliniche.
Conclusioni
- Il monitoraggio dei pazienti con impianti è necessario e da questo follow-up dipende in gran parte il successo a lungo termine del trattamento;
- Tutti gli appuntamenti di follow-up devono includere la diagnosi della condizione dei tessuti perimplantari;
- In qualunque momento durante il follow-up, il trattamento (azione) dipenderà dalla diagnosi effettuata;
- Il protocollo degli appuntamenti di follow-up deve basarsi sugli indici clinici, sui fattori di rischio dipendenti di ciascun paziente e sulla struttura della protesi implantare.
Per questi e per tanti altri motivi professionali ma anche per questioni etico-morali la formazione in campo implantoprotesico è di fondamentale importanza, cosi come di fondamentale importanza è la ricerca di un corso di formazione di protesi ad ancoraggio implantare che soddisfi tutti i requisiti fondamentali per il successo a lungo termine.